reddito cedolare secca

Il modello Redditi PF (Persone Fisiche ex Unico) è il modello ordinario di dichiarazione dei redditi tramite il quale è possibile effettuare più dichiarazioni fiscali.

Per il calcolo di Redditi PF online è possibile utilizzare numerosi link tra cui http://www.canoneconcordatonline.it

Nel Modello Redditi PF 2022 nel QUADRO RB vanno indicati i redditi dei fabbricati e altri dati.

In particolare è possibile scegliere un regime di tassazione definito “cedolare secca” sugli affitti (art. 3 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23) che prevede l’applicazione di un’imposta che sostituisce:

  • l’Irpef
  • le addizionali regionale e comunale,
  • le imposte di registro e di bollo relative al contratto di locazione.

Questa possibilità è valida per le abitazioni e gli immobili classificati nella categoria catastale C/1 concessi in locazione.

Questi devono avere una di superficie fino a 600 metri quadrati, escluse le pertinenze, e le relative pertinenze locate congiuntamente.

Il modello REDDITI Persone Fisiche (PF) è una tipologia di dichiarazione dei redditi presentata da:

  • coloro che hanno redditi di lavoro autonomo.
  • chi ha redditi d’impresa.
  • lavoratori dipendenti, pensionati e tutti quei cittadini che percepiscono redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, che non possono presentare il modello 730.

In Italia infatti esistono due tipi di dichiarazioni dei redditi per le persone fisiche:

  1. il modello REDDITI Persone Fisiche (ex Modello Unico).
  2. il modello 730: modello per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati.

Il quadro RB

Il quadro RB è composto da due sezioni:

  • la prima (RB1-RB11) serve per dichiarare i redditi dei fabbricati.
  • la seconda (RB12-RB14), serve per indicare i dati necessari per usufruire delle agevolazioni previste per i contratti di locazione di cui si parla più avanti.

L’opzione per il regime della cedolare secca

L’opzione per il regime della cedolare secca si esprime in sede di registrazione del contratto e produce effetti per l’intera durata dello stesso, salva la possibilità di revoca.

Ciò è specificato anche dalle istruzioni al modello redditi PF 2022

Tale opzione viene espressa in dichiarazione solo per i contratti di locazione per i quali non sussiste l’obbligo di registrazione ovvero i contratti di durata non superiore a trenta giorni complessivi l’anno.

C’è però la possibilità che il contribuente provveda alla registrazione volontaria o in caso d’uso del contratto prima della presentazione della dichiarazione dei redditi.

In questo caso l’opzione deve essere esercitata in sede di registrazione del contratto.

In entrambi i casi (opzione in sede di registrazione e opzione in dichiarazione) nella sezione I del quadro RB vanno indicati i dati dell’immobile concesso in locazione e va barrata la casella di colonna 11 “Cedolare secca”.

Cosa comporta l’opzione per il regime della cedolare secca

L’opzione per l’applicazione della cedolare secca comporta che i canoni tassati con l’imposta sostitutiva sono esclusi dal reddito complessivo.

 Di conseguenza questi non rilevano ai fini della progressività delle aliquote IRPEF.

In ogni caso è necessario tener presente che l’opzione per la cedolare secca può essere esercitata anche:

  • per le unità immobiliari abitative locate nei confronti delle cooperative edilizie
  • per la locazione o enti senza scopo di lucro.

In quest’ultimo caso:

  1. devono essere sublocate a studenti universitari
  2. devono essere date a disposizione dei comuni con rinuncia all’aggiornamento del canone di locazione o assegnazione.  

Quanto si paga la cedolare secca

La base imponibile della cedolare secca è costituita dal canone di locazione annuo stabilito dalle parti.

A questo si applica un’aliquota del 21% per i contratti disciplinati dal codice civile o a canone libero.

Dal 2014, per le sole locazioni di immobili adibiti ad uso abitativo e relative pertinenze, è prevista anche un’aliquota agevolata del 10% per i contratti di locazione a canone concordato (o concertato) sulla base di appositi accordi:

  • nei comuni con carenze di disponibilità abitative
  • negli altri comuni ad alta tensione abitativa individuati dal CIPE con apposite delibere (codice 8 nella colonna “Utilizzo” della sezione I del quadro RB).

Va ricordato inoltre che per fruire dell’aliquota agevolata del 10%, per i contratti di locazione a canone concordato “non assistiti” occorre acquisire l’attestazione rilasciata dalle organizzazioni firmatarie dell’accordo.

Con questa viene infatti data conferma della rispondenza del contenuto economico e normativo del contratto di locazione all’ Accordo Territoriale.