A distanza di oltre trent’anni dall’arresto di Marcello Colafigli, soprannominato “Marcellone”, personalità di spicco della Banda della Magliana, un’organizzazione di stampo mafioso che molto ha fatto parlare di sè nella Roma della seconda metà degli anni Settanta, la sua figura legata al mondo della delinquenza, suscita ancora grande interesse.

Questo interesse mediatico e della stampa nei confronti di “Marcellone” è accresciuto grazie anche al personaggio de “Il Bufalo” di Romanzo criminale.

Il sup vero nome è Claudio Sabbatini, un personaggio letterario ispirato alla vera storia della Banda della Magliana.

Scopriamo in questa guida la vera storia de Il Bufalo di Romanzo Criminale. Dal libro è stato tratto il film del 2005 Romanzo criminale, diretto da Michele Placido, nel quale Il Bufalo, è interpretato dall’attore Francesco Venditti.

Tre anni dopo il regista Stefano Sollima ha realizzato la serie televisiva Romanzo criminale dove Il Bufalo è interpretato da Andrea Sartoretti.

Il Bufalo, il personaggio di Romanzo Criminale

Il Bufalo, protagonista del libro Romanzo criminale, scritto da Giancarlo De Cataldo, è un personaggio letterario ispirato alla vera storia di Marcello Colafigli, conosciuto come “Marcellone” della Banda della Magliana.

Questo personaggio ha un carattere chiuso ed introverso, pur se dotato di un profondo senso di amicizia e lealtà verso le persone a lui vicine.

Allo stesso tempo, Il Bufalo è violento e rissoso e si distingue per essere dotato di una grande forza fisica.

Altro elemento negativo del personaggio di Giancarlo De Cataldo è determinato dal fatto che Il Bufalo non accetta l’autorevolezza di nessuno.

Non è possibile quindi impartirgli nessun tipo di ordine.

Romanzo Criminale, mette in evidenza, la complessità del carattere del protagonista e da ciò che lo ha determinato e influenzato: l’ambiente in cui cresce cioè la Magliana e l’entourage con le quali viene a contatto e che appartengono alla “Roma criminale”.

Assai determinante è l’amicizia con personaggi della criminalità locale, tra le quali ne risaltano tre esattamente: Libano, Freddo e Dandi.

I protagonisti del romanzo hanno la volontà di voler gestire e conquistare Roma.

Lo considerano quasi una sorta di riscatto sociale: i personaggi principali, infatti, provengono tutti dalla strada.

Il loro delirio e desiderio crescente di conquista e di violenza li vedrà sempre più alla ribalta nella Roma della seconda metà degli anni Settanta e Ottanta, con conquiste criminose di notevole importanza.

Successivamente poi, i personaggi del romanzo si ritrovano ad affrontare una sorta di “scalata” vittoriosa verso la conquista di Roma.

In conseguenza del quale verranno portati al in modo violento e coercitivo verso la fine della loro carriera criminosa.

La Banda della Magliana e Marcello Colafiglio detto “Marcellone”: è lui Il Bufalo di Romanzo Criminale?

Marcello Colafiglio, detto “Marcellone”, nato nel novembre del 1953, è un mafioso italiano indagato e condannato all’ergastolo. “Marcellone” è uno dei leader storici della Banda della Magliana, organizzazione malavitosa che ha fatto parlare molto di sè per le efferatezze e i crimini che andavano dai sequestri di persona, al traffico di droga e dal controllo del gioco d’azzardo alle scommesse ippiche fino alle rapine.

La Banda della Magliana, grazie anche alla personalità di “Marcellone”, è rimasta attiva in modo più o meno costante dal 1978 fino al 26 luglio 1990, momento in cui il Marcellone viene definitivamente fermato e arrestato.

Marcellone, orfano di madre, è un ragazzo intelligente.

A differenza degli altri componenti della banda, infatti, riesce a completare il corso di studi superiori ottenendo il diploma di geometra.

Di conseguenza è l’unico elemento del gruppo a saper parlare e scrivere perfettamente in italiano.

Una cosa potrebbe accomunare il Colafigli al personaggio del romanzo detto Il Bufalo: la notevole forza fisica. Marcellone è in grado di incrinare un vetro blindato con un pugno.

Gli elementi messi in risalto da Romanzo criminale nel tratteggiare la storia e la personalità del protagonista principale, Il Bufalo, non bastano a riconoscere in quest’ultimo il suo assistito” sottolinea l’avvocato Gianluca Pammolli, il legale di Marcello Colafigli detto Marcellone.

Lo stesso legale di Marcellone stabilisce che quanto scritto in Romanzo Criminale è solo frutto della fantasia dello scrittore De Cataldo per evitare denunce a suo carico.

Marcellone e Bufalo: niente in comune?

Il legale di Marcello Colafigli, Avvocato Pammolli, dichiara che il suo assistito non si riconosce affatto nel personaggio di fantasia detto Il Bufalo di Romanzo Criminale e che “ni non ha niente in comune con lui”.

Colafigli attualmente si trova in carcere, a Torino dove sta scontando una condanna all’ergastolo.

Marcellone ha riconosciuto il male causato ad altre persone e ne è pentito.

Grazie alla sua buona condotta è riuscito ad ottenere dei piccoli benefici ed è attualmente considerato un detenuto “modello”.

Dopo oltre 30 anni di carcere oggi ha un solo desiderio, poter tornare e vivere una vita nuova, lontano dalle brutte esperienze del passato che lo hanno costretto a fare i conti con la giustizia e la sua stessa coscienza.

Colafigli nutre il desiderio, inoltre, di essere utile alla società divenendo un esempio di come una persona possa pentirsi e cambiare vita.