La medical malpractice, o malasanità in italiano, è purtroppo una piaga che affligge il nostro paese ormai da decenni. Ogni anno si registrano sempre nuovi casi, in diversi campi medici e farmacologici. Non c’è una sola città italiana che possa dirsi totalmente esclusa da questo fenomeno. Negli ultimi anni sono state registrate oltre 34.000 denunce per malasanità ed errori medici. Errori non banali che sono costati alle casse italiane oltre 2 miliardi di euro l’anno, pari al 2% del Fondo Sanitario Nazionale. Un problema non indifferente e una situazione grave dalla quale, i pazienti, cercano di tutelarsi e proteggersi. Riuscire ad ottenere un risarcimento malasanità non è un compito semplice, non è una strada facile e non sempre si ottiene quanto sperato. Per questo motivo è sempre bene appoggiarsi a veri esperti e professionisti del settore, come lo staff di www.malasanita360.it, che da decenni offre un’attenta assistenza legale a tutti quei soggetti che hanno subito gravi danni causati da errori medici.
Risarcimento malasanità: l’iter legale
Un iter legale intrapreso per ottenere un risarcimento malasanità non è una strada semplice da percorrere. Ci sono molte variabili da considerare, tempi, alle volte, molto lunghi e costi piuttosto importanti da sostenere. Alla fine, però, se tutto va come deve andare e il paziente si rivolge a legali competenti ed esperti nel campo, è possibile ottenere il giusto indennizzo.
Tutto inizia con l’invio di una diffida stragiudiziale. Nella diffida si espongono le singole responsabilità ed è richiesto il contatto, da parte della struttura sanitaria o da parte del medico, con gli avvocati della parte lesa.
In caso di mancato riscontro, si aprono due diversi scenari:
ATP – Ricorso per accertamento tecnico preventivo. Il giudice, successivamente al ricorso, fissa un’udienza di comparizione delle parti. Inoltre incarica un consulente tecnico d’ufficio di valutare documentazione e materiale raccolto, le condizioni del paziente ed eventuale nesso di casualità. A seguito della consulenza è emessa una relazione che assume valore di prova documentale.
In seguito si svolge un giudizio civile. Con questo si arriva ad un provvedimento di natura decisionale, con l’accollo delle spese legali della parte soccombente.
Instaurazione di giudizio di merito – In materia di errori medici la legge obbliga alla mediazione. Se questa non dovesse andare in porto, parte allora la notifica di citazione, l’iscrizione a ruolo ed infine il provvedimento decisionale di natura civile.
Risarcimento malasanità: la tempistica per presentare ricorso
Il tempo per il soggetto leso di presentare richiesta di risarcimento malasanità non è infinito, ma ben stabilito dalla legge. Quando si tratta di responsabilità di una struttura sanitaria, i tempi per presentare ricorso sono pari a 10 anni. Nel caso invece di responsabilità di un medico privato, la tempistica si accorcia a 5 anni.
La legge che norma modalità e tempistiche per chiedere un eventuale risarcimento danni sono regolate dalla Legge Gelli-Bianco. Una legge che obbliga le strutture sanitarie ad avere una copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi.
Molte strutture sanitarie, in realtà, preferiscono scegliere tra due diverse alternative:
- posizione assicurativa mista – la struttura copre personalmente parte del risarcimento (autoassicurazione), mentre l’altra parte è coperta da una vera e propria assicurazione (la franchigia in questo caso)
- autoassicurazione – in pratica la struttura copre totalmente l’eventuale risarcimento da corrispondere alla parte lesa (sempre che disponga dei soldi necessari per farlo).
Che si tratti di 10 o 5 anni, il periodo di decorrenza parte sempre dal momento in cui il paziente acquista “consapevolezza” del danno subito. Questo significa che, anche se il paziente si è reso conto dopo vent’anni di aver subito un danno per malasanità, il decorso del conteggio del tempo massimo per presentare richiesta di risarcimento malasanità, parte da quel preciso momento.
Quando è possibile ottenere un risarcimento?
Un errore medico per poter essere ritenuto risarcibile, deve rispondere a determinate caratteristiche:
- aver provocato un danno
- essere dimostrabile (con documentazione medico scientifica)
- essere permanente o semi-permanente
Quando viene meno una di queste caratteristiche è sempre possibile richiedere un risarcimento malasanità, ma è davvero difficile riuscire ad ottenere un risultato positivo. Invece un errore medico che abbia provocato un danno permanente e dimostrabile, è sempre risarcibile. Risarcibile non significa però facile da ottenere, la chiave del successo di una denuncia per malasanità è l’argomentazione del danno subito. Deve essere un’argomentazione medico-scientifica, reale e inconfutabile.
Per questo motivo, all’interno di una causa per malasanità ricopre un ruolo di primaria importanza, il medico legale. Questo professionista è infatti in grado di stabilire le cause esatte e le modalità che hanno portato a provocare il danno (o nei peggiori dei casi, la morte) del paziente. Riesce quindi a coadiuvare giudici e Forze dell’Ordine nello svolgimento delle indagini. Un medico legale si occupa di svariate mansioni:
- visita il soggetto che ha subito il danno
- elabora la documentazione scritta redigendo una relazione che assume valore di prova documentale
- effettua svariate ispezioni
- svolge analisi e ricerche approfondite
- conduce perizie giudiziarie
- fornisce pareri medici ai giudici
è quindi chiaro quanto sia importante questa figura per ottenere un risarcimento malasanità.